Scendiamo in strada, ancora, per dichiarare la nostra rabbia verso l’ipotesi sempre più reale che anche questo angolo di Torino, un parco per giunta, venga privatizzato e trasformato in un nuovo zoo. Non lo chiameremo zoo però, perché qualcuno potrebbe risentirsi: «non vogliono fare uno zoo! gli zoo sono fuori moda». Lo chiameremo allora con il suo vero nome: luogo di sfruttamento. Zoo: fattoria urbana: bioparco.
Scendiamo in strada inforcando le nostre bici, da sempre simbolo di allegra libertà e ecologica visione del mondo. Le biciclette, svincolate dal petrolio e dal denaro. Vive dei muscoli di chi le porta.
In una domenica prenatalizia, scegliamo di andare in strada, non per fare acquisti, ma perché la strada è la nostra. Sfidiamo il freddo pungente di Torino e montiamo in sella per raccontare con i nostri corpi su due ruote il mondo che vogliamo, senza luoghi di prigionia. Per nessuno. Per dichiarare che l’addomesticamento uccide, corpo e mente, di umani e non umani.
Domenica 13 dicembre alle ore 13,30 appuntamento davanti ai cancelli di quello che è stato per 30 anni uno zoo e che vogliamo non lo diventi mai più.
Parco Michelotti libero per tutte e tutti.
LIBERI DI ENTRARE e DI USCIRE.